IL LAGO DI PERGUSA
DOVE LA NATURA PROTETTA

Natura

La nostra struttura è adiacente alla Zona di Protezione Speciale del lago di Pergusa.

La natura incontaminata e il panorama che spazia tra il lago e l'Etna

incorniciano e impreziosiscono la nostra oasi francescana.

Il lago di Pergusa, conosciuto fin dalla remota antichità, è posto tra un gruppo di alture appartenenti ai monti Erei, che cingono quasi interamente la conca di forma sub-ellittica che accoglie l'invaso. Il Lago si trova nel territorio del villaggio di Pergusa, frazione di Enna, a pochi chilometri dal capoluogo. Il bacino è di modeste dimensioni ma ha una grande importanza geologica, faunistica e culturale e per questo vi è stata istituita la prima Riserva Naturale Speciale della Regione Siciliana ed è stata individuata come Zona di Protezione Speciale (ZPS).

Il sito del lago di Pergusa e i suoi immediati dintorni, per le sue caratteristiche, è da identificare con l'antica denominazione di Saline di Castrogiovanni note sin dal secolo XIV, il cui titolo feudale appartenne tra le altre alle famiglie Intorrella, Ventimiglia, Campolo e Stagno.

Il bacino ha una superficie di circa 12 km² e si estende a 667 metri di altezza sul livello del mare. Lo specchio d'acqua rappresenta un'area nevralgica nella corrente migratoria di molte specie di uccelli. Il lago è l'habitat ideale per gli uccelli che compiono lunghe ore di volo ininterrotto sul mare da e verso l'Africa. Nei mesi primaverili si possono ammirare garzette e aironi cenerini, nitticore e mignattai. Nel periodo invernale arrivano a svernare grossi gruppi di Anatidi tra cui l'alzavola, il mestolone e il fischione, nonché altri uccelli acquatici. Nelle zone fangose limitrofe alla riva si trovano anche specie rare come il falco di palude e la moretta tabaccata ed è area di nidificazione della coturnice sicula. Sensazionali avvistamenti recenti hanno confermato la presenza rarissima a Pergusa di esemplari in via d'estinzione in Italia come l'airone rosso. 

Periodicamente il lago fa registrare un fenomeno unico al mondo: le sue acque si tingono di rosso sangue conferendo al paesaggio un aspetto di grande particolarità. Il protagonista è un piccolo “gambero” che, per difendersi dai raggi del sole estivo, si tinge di un pigmento rosso e si insedia in foltissime colonie sotto le piante acquatiche. Il pigmento si trasferisce poi all'acqua ai batteri che in essa vivono sino a trasformare lo specchio del lago in una sorta di vinaccia color mosto. Da questo fenomeno il lago di Pergusa è stato soprannominato fin dalle leggende mitologiche come il "lago di sangue".

Attorno al lago si stende la Selva Pergusina, gestita dall'Azienda regionale demaniale delle Foreste. Lungo la costa si sviluppa anche un autodromo molto importante lungo circa 5 km.

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